giovedì 13 novembre 2014

Insalata di valeriana e rucola, con mela, noci, salsa teriyaki e altra roba che stava lì.

Ci sono dei giorni che non hai veramente voglia di cucinare niente, ma niente. Cioè, se non fosse che hai fame, digiuneresti.
Sono i giorni in cui ringrazi il progresso per aver creato le insalate prelavate in busta. Quelle cose che in società ti rifiuti persino di nominare, in quanto antiecologiche e troppo costose. "Che ci vorrà mai a pulire un cespo di insalata?" tuoni davanti a quei debosciati dei tuoi commensali.
Ovviamente sto parlando di me, la schifosa ipocrita.
Ops, ma questo non è lo studio del mio analista! Mannaggia.

Dicevamo: stasera non c'avevo voglia di cucinare e ho fatto un'insalata. Avevo una busta di valeriana e rucola. L'ho sciacquata e ci ho aggiunto mezza mela Granny Smith tagliata fine col pelapatate, un po' di gherigli di noce sbriciolati con la forza delle nude mani*, tre pomodori secchi al naturale, che avevo ammollato cinque minuti nell'acqua, e un po' di feta. Ho condito il tutto con: olio, aceto balsamico, un cucchiaino di salsa teriyaki (sempre secondo il principio culinario raffinatissimo del "perché no"), sale e pepe.
È un'insalata perfetta perché ha dentro tutto, pure la frutta. L'ho mangiata con un pretzel ai semi di papavero del negozio romeno, poi la mezza mela avanzata ce la siamo divisi come dessert.

Va' che bellina.


*Ebbene sì! Compro anche le noci già sgusciate, da quando ho scoperto che quelle col guscio mi fanno la muffa perché non ho voglia di pulirle. Non ditelo in giro.

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